Manifesto della moda femminile futurista


La moda femminile è stata sempre più o meno futurista. Moda, equivalente femminile del futurismo. Velocità, novità, coraggio della creazione. Bile giallo-verdastra dei professori contro il futurismo, delle beghine contro la moda. Per il momento, queste ultime possono rallegrarsi! La moda attraversa un periodo di stasi e di stanchezza. La mediocrità e la meschinità tessono ragnatele di grigio sulle aiuole colorate della moda e dell'arte.
Le foggie attuali (blouse e robe chemise) cercano invano

di nascondere sotto le false insegne della distinzione e della sobrietà la loro originaria povertà di concepimento. Eclisse totala dell'originalità. Clorosi della fantasia. L'immaginazione dell'artista relegata nei dettagli e nelle sfumature. Litanie stucchevoli della "santa semplicità" della "divina simmetria" e del cosiddetto buon gusto. Velleità di riesumazioni storiche. «Torniamo all'antico!» Esaurimento. Rammollimento. Rimbambimento.
Contro questo stato di cose, noi futuristi intendiamo reagire colla massima brutalità. Non avremo bisogno di fare una rivoluzione. Basterà centuplicare le virtù dinamiche della moda, spezzando tutti i freni che le impediscono di correre, trasvolando sulle vertigini dentate dell'assurdo. 



A) GENIALITA'
Occorre assolutamente proclamare la dittatura del genio artistico sulla moda femminile contro le ingerenze parlamentaristiche della speculazione inintelligente e della routine. Un grande poeta o un grande pittore dovranno assumere l'alta direzione di tutte le grandi case di moda femminili. La moda è un'arte come l'architettura e come la musica. Una veste femminile genialmente ideata e ben portata ha lo stesso valore di un affresco di Michelangiolo o di una Madonna nel Tiziano.
B) ARDIRE
La donna futurista dovrà avere, nel portare le nuove foggie di abbigliamento, lo stesso coraggio, che noi avemmo nel declamare le nostre parole in libertà, contro la ribelle asineria delle platee italiane e straniere. La moda femminile non sarà mai abbastanza stravangate. Anche qui, noi comincieremo con abolire la simmetria. Faremo dei decolletés a zig zag, maniche diverse l'una dall'altra, scarpe di forma colore e altezze differenti. Creeremo toilettes illusioniste sarcastiche sonore rumorose micidiali esplosive: toilettes a scatto a sorpresa a trasformazione, armate di molle, di pungiglioni, di obiettivi fotografici, di correnti elettriche, di riflettori, di fontane profumate, di fuochi d'artifizio, di preparati chimici e di mille congegni atti a giocare ai giocatori maldestri e agli innamorati sentimentali i tiri più birboni e le burle più sconcertanti. Idealizzeremo nella donna le conquiste più affascinanti della vita moderna. Avremo così la donna mitragliatrice, la donna thanks-de-Somme, la donna antenna-radio-telegrafica, la donna velivolo, la donna sommergibile, la donna moto-scafo. La signora elegante sarà da noi trasformata in un vero complesso plastico vivente. Nè si tema che a questa maniera la silhouette femminile venga a perdere la sua grazia capricciosa e provocante. Le nuove forme non dovranno nascondere, ma accentuare sviluppare esagerare i golfi e i promontori della penisola femminile, arte-esagerazione. Noi innesteremo sulle silhouettes femminili le linee più aggressive i colori più squillanti dei nostri quattro futuristi. Glorificheremo la carne della donna in una frenesia di spirali e di triangoli. Arriveremo a scolpire il corpo astrale della donna collo scalpello di una geometria esasperata!
C) ECONOMIA
Le nuove mode saranno a portata di tutte le borse delle belle donne, che in Italia sono legione. Ciò che rende costoso un abito è la stoffa più o meno preziosa, non la forma e il colore che noi offriamo in modo gratuito a tutte le italiane. E' ridicolo che dopo tre anni di guerra e di penuria di materie prime ci si ostini ancora a confenzionare scarpe di cuoio e abiti di seta. Il regno della seta deve finire nella storia dell'abbigliamento femminile, come il regno del marmo sta per ora tramontare nella costruzioni architettoniche. Cento nuove materie rivoluzionarie tumultuano in piazza, reclamando di essere ammesse nella confezione della veste muliebre. Noi spalancheremo le porte degli ateliers di moda alla carta al cartone al vetro, alla stagnola, all'aluminio, alle maioliche, al caucciù, alla pelle di pesce, alla tela d'imballaggio, alla stoppa, alla canapa, ai gas, alle piante fresche e agli animali viventi.
Ogni donna sarà la sintesi ambulante dell'universo.
Voi avete l'alto onore di essere amate da noi, zappatori-soldati all'avanguardia di un esercito di fulmini.